a. Qual è la popolazione a cui si riferiscono i dati riportati sopra? "gli studenti di una classe".
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b. Quante sono le unità statistiche? Venticinque.
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c. Qual è il carattere che possiamo studiare con questi dati?
Il voto di matematica alla fine dell'anno scolastico.
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d. Quali sono le modalità del carattere?
I voti definiti per legge: numeri da uno a dieci (qui presenti solo da tre a nove) intesi non come cardinali, ma come ordinali: sono gl'indici dei livelli di apprendimento.
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e. Si tratta di un carattere quantitativo o qualitativo? Qualitativo.
Il dubbio è annoso, ma fu chiarito ufficialmente da un Ispettore Centrale (il Prof. Tiriticco) nella serie RAI prodotta per conto del MPI nel 1998 per istruire sul NES (Nuovo Esame di Stato) tutti i docenti delle classi terminali. Vedi la risposta al quesito d, parafrasata dalle parole del Prof. Tiriticco.
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f. Quale modalità assume il carattere per la dodicesima unità statistica in elenco? E per la ventunesima?
Ma che razza di quesito è questo?
Trovo offensivo oltre che stupido pensare che un alunno delle superiori non sappia contare fino a ventuno, dopo che ha già dato prova (quesito b) di saper contare fino a venticinque.
Tuttavia potrebb'essere un buon quesito come "domanda trabocchetto" intesa a dare un voto premiale all'alunno che colga la sottile distinzione semantica fra "insieme" ed "elenco".
I dati, rilevati sull'elenco alfabetico degli alunni, formano il multinsieme
* {6, 8, 4, 5, 6, 6, 7, 8, 7, 3, 6, 5, 6, 6, 8, 9, 5, 5, 7, 8, 5, 7, 7, 4, 6}
ma, una volta messi in graduatoria, formano uno di due elenchi secondo l'ordine di graduatoria
* {9, 8, 8, 8, 8, 7, 7, 7, 7, 7, 6, 6, 6, 6, 6, 6, 6, 5, 5, 5, 5, 5, 4, 4, 3} → (6, 5)
* {3, 4, 4, 5, 5, 5, 5, 5, 6, 6, 6, 6, 6, 6, 6, 7, 7, 7, 7, 7, 8, 8, 8, 8, 9} → (6, 8)
e, in quest'interpretazione, il quesito è nella norma perché non si limita alla richiesta stupida in quanto per rispondere occorre saper ordinare (che non è una capacità banale).