In assenza di attrito vale il principio di conservazione dell'energia meccanica.
L'energia potenziale gravitazionale iniziale si trasforma completamente in energia potenziale elastica nel punto di massima compressione della molla. Quindi:
mg*h= (1/2)*k*x²
Da cui si ricava:
x= radice [(2*m*g*h)/k]
Sostituendo i valori numerici otteniamo:
x= 0,96 m
Da cui si ricava il valore di compressione della molla in assenza di attrito.
Nel caso invece di forze dissipative (attrito nel nostro caso) il lavoro compiuto da tale forza è pari alla variazione di energia meccanica del sistema.
Quindi:
L_att = m*g*h - (1/2)*k*x²
Da cui si ricava il valore di compressione della molla.
Nel caso di ATTRITO sul TRATTO ORIZZONTALE:
L_att = u*m*g*S ; (S=40 m)
Sostituendo i valori numerici otteniamo:
L_att = 0,6*0,6*9,806*40 = 141 J > m*g*h
La massa si ferma prima di arrivare a comprimere la molla.
Nel caso di ATTRITO sul PIANO INCLINATO:
L_att = u*m*g*cos (a) * h/sin (a) ; (a=34°, h=1,9 m)
Stesso procedimento del punto precedente. Se L_att è maggiore dell'energia potenziale gravitazionale iniziale, il corpo non arriva a comprimere la molla. Altrimenti la compressione è:
x= radice [(2/k)*(mgh - L_att)]