Essendo l'oggetto fermo, la risultante delle forze agenti su di esso nella direzione del moto è nulla (II PRINCIPIO).
Il modulo della forza di attrito statico risulta quindi uguale al modulo della forza F=20 N. I due vettori hanno stessa direzione ma verso opposto.
La forza di attrito statico rimane quindi la stessa anche nel secondo caso per lo stesso motivo.
Quello che cambia da una situazione all'altra è il massimo valore della forza a cui l'attrito statico può opporsi, poiché m varia.
F_att(max) = u*m*g
Se la forza F supera tale valore, l'oggetto inizia a muoversi.
Se la forza applicata F fosse > di Fa, il corpo accelererebbe nel verso di F; se Fa fosse > F, si assisterebbe al paradosso del corpo che accelera nel verso opposto ad F (il che non è, essendo l'attrito una forza passiva che non produce moto ma si oppone ad esso). La conclusione logica di tale analisi è che la forza di attrito Fa di un corpo sottoposto ad una forza esterna F non può che essere uguale e contraria ad F.
Fa = -F = -20 N
se aumento gradualmente F, si arriverà ad un valore F' > F che fa muovere il corpo ; si definisce F' come forza di attrito statico
se m' diventa m+1,5 = 10+1,5 = 11,5 kg ed applico ancora F = 20 N, Fa' = -F = -20N , ma so di sicuro che potrei applicare un forza F' = F*11,5/10 = 23 N ed avere il corpo che rimane fermo, stante che Fa = m*g*μ ed aumenta proporzionalmente alla massa