In riferimento alla domanda "Una frazione algebrica è diversa da zero se e solo se il suo denominatore e numeratore sono non nulli" è deduttivamente scorretta. Vediamo di capire il perché. Facendo abuso di un linguaggio formalizzato cerchiamo di tradurre la precedente proposizione in simboli per poi dedurre, partendo da eventuali premesse, una data conclusione. Poniamo
$A$ $:$ $=$ $Frazione$ $algebrica$
$B$ $:$ $=$ $Numeratore$
$C$ $:$ $=$ $Denominatore$
In linguaggio simbolico otteniamo :
$A$ $\neq$ $0$ $\iff$ $\bigl($ $B$ $\neq$ $0$ $\bigr)$ $\land$ $\bigl($ $C$ $\neq$ $0$ $\bigr)$.
$Equivalentemente$ :
$A$ $=$ $0$ $\iff$ $\bigl($ $B$ $=$ $0$ $\bigr)$ $\lor$ $\bigl($ $C$ $=$ $0$ $\bigr)$ $\space$ $\bigl($ $Teorema$ $di$ $De$ $Morgan$ $\bigr)$
Come possiamo notare, se supponiamo vero questo enunciato otterremo sicuramente una contraddizione. Nel caso in cui supponiamo che il denominatore sia uguale a $0$ e numeratore diverso da $0$ otterremo una frazione di questo tipo $\displaystyle\frac{ a }{ 0 }$ con $a$ $\neq$ $0$ $\in$ $R$. Ma questa frazione senza ombra di dubbio non può esistere in $R$ poichè la divisione per $0$ non è consentita. Quindi avendo una frazione di questo tipo non possiamo certamente dedurre che la frazione sia uguale a $0$ ( almeno non nella nostra realtà ) non dovrebbe neanche avere senso attribuire un valore di verità quando ci troviamo di fronte a situazioni del genere. Dunque a mio parare, la proposizione risulta essere deduttivamente scorretta ( o come dicono i logici "$fallacia$ $dell$'$argomentazione$" ). Ma in logica, come ben sappiamo vige il principio del terzo escluso in cui una proposizione risulta sempre essere vera o falsa senza una via di mezzo. Per contro cerchiamo di rettificare la proposizione di partenza modificando alcuni parametri. Dunque :
supponendo il denominatore diverso da $0$ la frazione risulta essere uguale a $0$ se e solo se il numeratore è uguale a $0$. In formule :
$\bigl($ $Supposto$ $denominatore$ $\neq$ $0$ $\bigr)$
$numeratore$ $=$ $0$ $\iff$ $frazione$ $=$ $0$
$Equivalentemente$ :
$numeratore$ $\neq$ $0$ $\iff$ $frazione$ $\neq$ $0$
In riferimento al tuo dubbio, per campo di esistenza intendiamo l'insieme dei valori che possiamo sostituire alle nostre incognite $x$ e per cui abbia senso scrivere una frazione algebrica. Il campo di esistenza risulta essere l'insieme delle $x$ che non annullano il nostro denominatore. Dunque risulterà chiaro che assegnando valori al numeratore non compromettiamo il significato della nostra frazione a patto che siano esclusi quei valori ( come già abbiamo ribadito ) che annullano il nostro denominatore.