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Domanda

  

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Fino ad oggi il mio professore di matematica ha sempre fatto compiti in questo formato.
Sono nel secondo anno di un liceo scientifico e di solito ci dà due ore.

Io mi domandavo se questo compito fosse troppo facile per due ore, siccome di solito tendo a finirlo in circa 70 minuti.

I miei compagni ci mettono quasi sempre le intere due ore, per questo ho paura che al terzo anno, visto il cambio di insegnante ,le verifiche diventino più difficili per tutti e portino problemi alla classe

Volevo chiedervi se questo compito fosse effettivamente adatto a due ore.

Grazie

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Autore

@denis7366 ...hurry-up 😉

2 Risposte



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Un’ora è più che sufficiente 

@anna-supermath 👍👌🌷👍

@remanzini_rinaldo 

😃👋🏻🎄



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La risposta migliore è quella che tu stesso puoi darti risolvendo il compito che l'insegnante ti ha proposto. Cronometri il tempo necessario a trascrivere le soluzioni e quello è, ovviamente, il tempo che tu necessiti per risolvere il quesito che ti è stato sottoposto. Quindi se tutti i tuoi compagni di classe fossero al tuo stesso livello di preparazione il tempo che impiegherebbero sarebbe, più o meno, simile al tuo. Tuttavia, come tu stesso affermi il livello di competenza non è omogeneo (come è inevitabile che sia) e necessariamente l'insegnante terrà conto di questo fatto dilatando il tempo a disposizione. Il professore sa bene che gli studenti meno "ferrati" richiederanno un tempo maggiore per trovare la soluzione. La vera questione, a mio avviso, non è quanto sia il tempo a disposizione, ma quanto i problemi proposti siano adatti a valutare la preparazione di ciascuno. Il rischio è quello di assegnare problemi  troppo semplici perchè tutti, o la maggior parte, siano in grado di dare una risposta corretta. Si dovrebbero assegnare quesiti di media difficoltà, lasciando poi al singolo studente la possibilità di risolvere anche uno o due quesiti che richiedano una maggior capacità di elaborazione. Naturalmente questi ultimi problemi dovranno basarsi sulla conoscenza di nozioni che l'insegnante ha presentato alla classe durante le sue lezioni. In questo modo il professore potrà rendersi conto del livello di preparazione medio della classe e agire conseguentemente per cercare di migliorarlo.

Purtroppo, alcuni insegnanti,  per quieto vivere  o per accattivarsi la benevolenza  degli studenti, tendono ad assegnare verifiche piuttosto semplici. L'effetto negativo di questo modo di agire ricade sugli studenti più meritevoli che vengono demotivati a studiare a fondo una materia affascinante  come la matematica.

Leonardo da Vinci scrisse:

“O studianti, studiate le matematiche, e non edificate sanza fondamenti"

e Galileo Galile:

“La Natura è un libro scritto in caratteri matematici".

e per finire Richard Feymann, premio Nobel per la fisica disse:

“A quelli che non conoscono la matematica è difficile percepire, come una sensazione reale, la bellezza; la profonda bellezza della Natura. Se volete conoscere la Natura, apprezzarla, è necessario comprendere il linguaggio che essa parla.”

P.S.: Questo aforisma, lo dedico al corpo docente:

“Non c'e' come abbassare il metro di valutazione per innalzare il profitto di una classe: compromesso spesso taciuto dalla umiliazione dei docenti quanto ignorato dalla inesperienza degli alunni".
di Giuseppe Pontiggia, idal suo romanzo: Nati due volte

 

 



Risposta
SOS Matematica

4.6
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